Eccoci. Ci siamo anche noi.

Siamo in due: Laura, Gestalt counsellor, e Tiziana, giornalista. Siamo finite nella rete anche noi. Perché? C’era forse qualcuno che ne sentiva il bisogno? No, non ci sembra proprio. Piuttosto il bisogno l’abbiamo sentito noi. Voglia di comunicare? Sì, ma soprattutto di condividere.

L’idea di base è quella del percorso. Meglio: ognuno di noi, tutti, ma proprio tutti, compiamo un percorso vivendo. Spesso un percorso a ostacoli. Allora compagni di percorso a ostacoli uniamoci! Così magari in due, in quattro, in cento, insomma in quanti ci incontreremo in questo spazio potremo darci una mano, scambiarci idee, pensieri. Forse consigli, ma soprattutto ci confronteremo, con le nostre esperienze e le nostre riflessioni. E con “nostre” va da sé che noi, Laura e Tiziana, intendiamo le nostre ma anche e soprattutto le vostre. Chissà cosa ne verrà fuori.

lunedì 23 giugno 2014

Mario e Democrito

Foto Livio Biloslavo


Mario ha compiuto 82 anni il 4 marzo. Ci manda una e-mail, ma sono certa che a breve leggeremo anche i suoi post, nella quale osserva che Vi sono molti esempi in cui la vecchiaia ha dato i suoi frutti:




Democrito,fondatore dell'atomistica ,visse oltre 100 anni, Sofocle a 80 anni compose l'Edipo, a 100 anni Varrone scriveva ancora, Michelangelo a 90 anni presentò il modello della basilica di San Pietro, Tiziano a 99 anni dipingeva ancora, Verdi a 74 scrisse l'Otello e a 80 anni il Falstaff,

Victor Hugo a 80 anni era giovane di cuore e di spirito, Manzoni idem, Edison a 90 creava ancora, ed altro ancora.



Egli osserva ancora che l'uomo interiore invece di invecchiare, si rinnova di giorno in giorno ed è questa la sua speranza … anche se "la vecchiaia è triste non perché cessano le gioie, ma perché finiscono le speranze".

Detto questo aggiunge e conclude con un aforisma di vecchia data:

“rispetta il vegliardo: ha molto sofferto e rispetta il bambino: soffrirà molto!




Grazie Mario per le tue perle

venerdì 9 maggio 2014

Wind blows in your hair

Foto Livio Biloslavo


Wind blows in your hair,

snow shines your invisible tears,

I see your smile through the heart,

I am nature’s and have no more fears.


Annabel

lunedì 5 maggio 2014

A prescindere dalla data di nascita

Foto Livio Biloslavo
Posso dare uno spunto? Un consiglio per un libro da leggere? “E poi Paulette...” di Barbara Constantine. Chissà come uno sceglie i libri. Io continuo a dire che a me i libri chiamano. Entro in libreria e lascio che un leggero pizzicore mi spinga a scegliere di sfogliare un libro piuttosto che un altro. Va bè, ma questo non è importante . Fatto sta che questo strano pizzico l’ho provato quando ho visto un libro dalla copertina lilla pastello e col disegno di quattro persone sedute su una panchina, viste di schiena. Apro. Inizio a leggere. Mi ci perdo. Attenzione non parliamo di un’opera di grande letteratura, ma senz’altro di un’opera che fa bene e che porta entusiasmo. Verso la vita. A tutte le età. Quando sembra che ormai quello che si doveva fare lo si è fatto, quando ci si prepara, un po’ annoiati, ad aspettare che il sipario cali, ecco proprio in quel momento tutto può cambiare. Basta rompere uno schema. Un anziano rimasto vedovo, un po’ burbero e poco affettuoso col figlio, per pura casualità varca la soglia di casa della sua vicina, alla quale non aveva mai prestato attenzione. Sono i suoi nipoti, i piccoli Lulù, che provocano l’eco di un’idea maturata in lui in modo confuso. Apre la porta della sua casa grande e vuota alla sua dirimpettaia. E poi fatta la prima, si può anche fare la seconda e la terza e... È la storia di signori in età che scoprono nuovamente un senso e che divenendo solidali tra loro si riaprono al mondo, trasformandosi in punto di riferimento anche per le generazioni più giovani. Alla fine vecchi e giovani dimorano sotto lo stesso tetto, condividendo il bisogno profondo di solidarietà. E nell’aiuto reciproco scoprono, o riscoprono, i propri talenti. Quelli sotterrati e che possono venire alla luce solo nella relazione. Di fatto l’apertura al confronto con l’altro si conferma la grande occasione per crescere e assaporare la vita. A prescindere dalla data di nascita.

martedì 15 aprile 2014

Come un bimbo in un negozio di giocattoli

Foto Livio Biloslavo
Mario, 82 anni internauta e nostro fan, ricorda che quando era giovane i vecchi erano tristi ed annoiati . Ora invece, una persona anziana può accedere ad un sacco di cose ed esperienze, come un bimbo in un negozio di giocattoli, richiama l’attenzione sulle novità del digitale, sugli sviluppi dell’informatica, sulla tecnologia, sulle nuove frontiere della medicina. Aggiunge poi, che è bellissimo assistere a tutti i veloci cambiamenti dei nostri tempi e sarebbe proprio un peccato andarsene adesso.

Sono certa caro Mario che tutte le esperienze che fai concorreranno nel tenerti ancorato alla vita ancora a lungo. Buona vita dunque.

martedì 8 aprile 2014

Amiche che vanno

Foto Livio Biloslavo
Amiche. Amiche per sempre. Con tanto di acronimo anglosassone: Bff, Best Friend Forever. Così mi insegna mia figlia. Tutti alla ricerca della persona speciale che non ci tradisca mai, che sappia con caparbietà secretare i nostri segreti. Tutti dall’infanzia in su. Più o meno. C’è chi è fortunato, conosco chi ha incontrato la sua Bf (Best Friend, ndr per chi non ha figli adolescenti) all’asilo e l’ha ritrovata alle medie, e oggi, dopo un percorso di laurea condiviso, due matrimoni  e tre figli, si sentono amiche più che mai. Va bè succede. C’è invece chi ha subito l’atroce tradimento: un segreto rivelato, un commento acido fatto con altre, un non soccorso in un momento di emergenza. Oppure, forse anche più drammatico, semplicemente la sparizione. Il silenzio. Il niente. E almeno per ciò che è dato sapere, senza un motivo conclamato. Il silenzio allora si fa vuoto e l’assenza dell’amica quotidiana diviene forma di lutto. Perché non c’è più chi divideva con te la scelta del detersivo, la confidenza sul litigio col marito, l’indicazione sul parrucchiere, e il conforto per il genitore malato. Ecco semplicemente non c’è più. E non è che sostituire l’amica sia una cosa facile quanto andare all’ufficio reclami del negozio con tanto di garanzia per avere un nuovo prodotto. Non ce n’è un’altra così. Allora ti rendi conto che adesso te la devi cavare da sola. Almeno per un po’. La sensazione è quella di perdita dell’equilibrio. Come se la tua gamba destra ogni tanto ti mancasse e tu dovessi appoggiarti da qualche parte per non cadere. Ma l’appoggio non è più una persona: è un parete, una sedia , insomma una cosa. Niente più cocktail a base di lacrime e sorrisi per tirarti su. Ma in tutta questa solitudine c’è un pensiero che ci può fare compagnia e che è bene tenere vivo dentro di noi: il ricordo dei momenti passati insieme, dell’affetto reciprocamente scambiato. Perché questo è il tesoro inalienabile che ci lascia un amico. Evidentemente quell’amica ha fatto solo un pezzo di strada con noi, e la meta del suo pellegrinaggio era diversa dalla nostra. Ecco che il dolore si trasforma in una sorta di serenità. Non perdi più l’equilibrio. E mentre stai già riprendendo il tuo cammino, ti volti indietro e vedi una figura ormai all’orizzonte. Con un gesto della mano saluti e sussurri: è stato bello camminare con te fino a quel bivio!

lunedì 17 marzo 2014

Dedicato

Foto Livio Biloslavo

Navigando abbiamo trovato questo testo. Ci piace l'idea di condividerlo e di confrontarci.
O di confortarci?

      Un difetto nelle donne...... 
      Le donne hanno forze che sorprendono gli uomini........ 
      sopportano fatiche e portano fardelli, 
      ma comprendono la felicità, l'amore e la gioia. 
      Sorridono quando vogliono urlare. 
      Cantano quando vogliono piangere. 
      Piangono quando sono felici, 
      e ridono quando sono nervose. 
      Combattono per quello in cui credono... 
      si ribellano all'ingiustizia. 
      Non accettano un "no" come risposta 
      quando credono che ci sia una soluzione migliore. 
      Rinunciano per far avere di più alla famiglia. 
      Vanno dal dottore con un'amica spaventata. 
      Amano incondizionatamente. 
      Piangono quando i loro figli vincono 
      e festeggiano quando i loro amici ricevono premi. 
      Sono felici quando sentono parlare 
      di una nascita o di un matrimonio. 
      I loro cuori si spezzano quando muore un amico. 
      Stanno in lutto per la perdita di un membro della famiglia 
      ma sono forti quando pensano che non sia rimasta più forza. 
      Sanno che un abbraccio ed un bacio 
      possono curare un cuore spezzato. 
      Di donne ce ne sono di tutte le forme, misure e colori. 
      Guideranno, voleranno, cammineranno, correranno 
      o ti invieranno e-mail per mostrarti quanto tengano a te. 
      Il cuore di una donna è ciò che continua a far girare il mondo. 
      Portano gioia, speranza e amore. 
      Hanno compassione ed idee. 
      Danno supporto morale alla famiglia e agli amici. 
      Le donne hanno cose vitali da dire 
      e tutto da dare. 
      Comunque, se c'è un difetto nelle donne 
      è che si dimenticano del loro valore. 

Maturità. E poi?

Foto di Livio Biloslavo

Considerandolo quanto mai attuale ripropongo l’interrogativo posto da Giacomo che apprestandosi a sostenere la maturità non riesce a intravedere un futuro. Nella sua e-mail egli si chiede cosa gli riserverà la vita considerando che la società è allo sbando e non si trova lavoro. Conclude chiedendosi che mondo abbiamo lasciato noi adulti alla sua generazione.
(per gentile concessione mensile d’informazione Help, tratto dalla rubrica di corrispondenza con i lettori “lavori in corso … parliamone” a cura di Laura Berenini).

“Come una nave che è perduta in mare senza la bussola, così l’uomo che non ha la percezione della mèta è perduto in questo mondo di confusione. Come il capitano di una nave ne stabilisce la destinazione e mediante la bussola sa dirigerne la rotta attraverso acque oscure, così l’uomo che conosce la propria meta può dirigere la sua vita con la bussola della comprensione. Perché l’individuo che non conosce il suo scopo, si trova in istato di incertezza e caos, perché l’individuo che non ha risolto il proprio problema, il problema del mondo non è stato risolto…se l’individuo è infelice, scontento e insoddisfatto allora intorno a lui il mondo è immerso nel dolore, nello scontento, nell’ignoranza. Se l’individuo non ha trovato la propria meta il mondo non troverà la sua meta. Non potete separare l’individuo dal mondo… se il problema individuale può essere risolto colla comprensione così può esserlo anche il problema del mondo. Prima di poter comunicare la comprensione agli altri, dovete aver compreso per vostro conto e quando la verità sarà stabilita nel vostro cuore e nella vostra mente, vi dimorerà per sempre”.
Indovinate quando è stato scritto questo testo? L’ho tratto dal saggio “Vita in Libertà” di J. Krishnamurti nel 1928. Anche allora si parlava di incertezza e di caos …

Essere adulti significa metterci la propria parte di responsabilità in ciò che si fa e fare il possibile per dare il proprio contributo. Provare gratitudine per chi è venuto prima di noi e fare la fatica di cambiare ciò che crediamo inefficace, questo potrebbe essere un primo passo verso la costruzione dei tuoi progetti caro Giacomo. Dunque mettiti alla prova e anche se a fatica, inizia anche tu a costruire il tuo piccolo pezzo di mondo come tanti di noi, ognuno come può con le risorse che ha e con tanta buona volontà, senza mai perdere la fiducia.
Ricordati che gli esami nella vita non finiscono mai, accumula più risorse possibili che nel futuro ti permetteranno di scegliere.

Questa è solo la mia idea: forse in rete qualche internauta desidera passarti qualche altra risorsa ?