martedì 8 aprile 2014

Amiche che vanno

Foto Livio Biloslavo
Amiche. Amiche per sempre. Con tanto di acronimo anglosassone: Bff, Best Friend Forever. Così mi insegna mia figlia. Tutti alla ricerca della persona speciale che non ci tradisca mai, che sappia con caparbietà secretare i nostri segreti. Tutti dall’infanzia in su. Più o meno. C’è chi è fortunato, conosco chi ha incontrato la sua Bf (Best Friend, ndr per chi non ha figli adolescenti) all’asilo e l’ha ritrovata alle medie, e oggi, dopo un percorso di laurea condiviso, due matrimoni  e tre figli, si sentono amiche più che mai. Va bè succede. C’è invece chi ha subito l’atroce tradimento: un segreto rivelato, un commento acido fatto con altre, un non soccorso in un momento di emergenza. Oppure, forse anche più drammatico, semplicemente la sparizione. Il silenzio. Il niente. E almeno per ciò che è dato sapere, senza un motivo conclamato. Il silenzio allora si fa vuoto e l’assenza dell’amica quotidiana diviene forma di lutto. Perché non c’è più chi divideva con te la scelta del detersivo, la confidenza sul litigio col marito, l’indicazione sul parrucchiere, e il conforto per il genitore malato. Ecco semplicemente non c’è più. E non è che sostituire l’amica sia una cosa facile quanto andare all’ufficio reclami del negozio con tanto di garanzia per avere un nuovo prodotto. Non ce n’è un’altra così. Allora ti rendi conto che adesso te la devi cavare da sola. Almeno per un po’. La sensazione è quella di perdita dell’equilibrio. Come se la tua gamba destra ogni tanto ti mancasse e tu dovessi appoggiarti da qualche parte per non cadere. Ma l’appoggio non è più una persona: è un parete, una sedia , insomma una cosa. Niente più cocktail a base di lacrime e sorrisi per tirarti su. Ma in tutta questa solitudine c’è un pensiero che ci può fare compagnia e che è bene tenere vivo dentro di noi: il ricordo dei momenti passati insieme, dell’affetto reciprocamente scambiato. Perché questo è il tesoro inalienabile che ci lascia un amico. Evidentemente quell’amica ha fatto solo un pezzo di strada con noi, e la meta del suo pellegrinaggio era diversa dalla nostra. Ecco che il dolore si trasforma in una sorta di serenità. Non perdi più l’equilibrio. E mentre stai già riprendendo il tuo cammino, ti volti indietro e vedi una figura ormai all’orizzonte. Con un gesto della mano saluti e sussurri: è stato bello camminare con te fino a quel bivio!

1 commento:

  1. Quanto hai scritto non vale solo per le amiche del cuore, vale anche per tutti gli amici/amiche, conoscenti, compagni di lavoro che hanno condiviso con noi una parte della loro vita.
    Il ricordo, una frase o un consiglio, le risate fatte insieme, i dotti discorsi filosofici e le stupide battute rimarranno con noi per il resto della nostra vita.
    Certo la distanza dei genitori, fratelli e sorelle, o di quelli che una volta erano i nostri migliori amici pesa di più, quasi come un lutto; ci conforta sapere che la fuori, da qualche parte continuano il loro cammino, e ci piace immaginare che siano felici, che la vita sia stata con loro generosa, come meritavano.
    Ora però qualcosa sta cambiando; navigo in rete, seguo il filo dei contatti, esploro i profili degli amici degli amici, e a volte trovo persone che pensavo perdute per sempre.
    Bentrovata Tiziana, e un salutone da Cesare.

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